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Tre Uomini e una pecora (A Few Best Men) - Recensione

29/10/2011 | Recensioni |
Tre Uomini e una pecora (A Few Best Men) - Recensione

Pellicola molto attesa al Festival del Cinema di Roma e presentata nella Selezione Ufficiale fuori concorso, A Few Best Men dell’australiano Stephan Elliott sfrutta come ‘traino’ oltre all’irresistibile dose di buonumore (sonore risate in platea alla proiezione per la stampa) anche il ritorno di Olivia Newton-John, vera icona del cinema e della musica nonché indimenticabile Sandy del ‘musical dei musical’ Grease.
La storia è quella di un ‘movimentato’ (a dir poco) matrimonio nell’assolata estate australiana.
Quando il giovane inglese David (Xavier Samuel) annuncia che sposerà Mia, una ragazza australiana conosciuta in vacanza, i suoi amici Tom (Kris Marshall), Graham (Kevin Bishop) e Luke (Tim Draxl) non la prendono proprio bene, considerandola una decisione affrettata e prematura. Ma i tre ragazzi seguono comunque l’amico in Australia per fargli da testimoni. Dopo un lungo volo, arrivano nella terra dei canguri e fanno la conoscenza della sposa, dei genitori (il padre è un ricco senatore e la madre una bella donna vissuta troppo all’ombra del marito) e della sorella Daphne dall’indeciso orientamento sessuale. Ma prima di raggiungere l’amico nella villa dove si svolgerà il ricevimento, i tre testimoni si fermano a comprare un po’ di erba, giusto per movimentare un pochino la notte prima delle nozze. Sarà solo il primo dei fuori-programma destinati a scatenare un vero putiferio.
Irriverente e rocambolesca wedding comedy intrisa di umorismo inglese con qualche spruzzatina di comicità demenziale, il film ha diverse frecce al suo arco. Il primo valore aggiunto è quello di inserirsi nel filone fin troppo sfruttato della commedia “fiori d’arancio” scardinandone in chiave irriverente gli abusati cliché. Ma i film sui matrimoni erano nel ‘karma’ del regista australiano da molti anni. Molto prima di dirigere il film che lo ha fatto conoscere al pubblico, Priscilla – La regina del deserto (1994), Elliott da giovanissimo ha girato decine di filmini ai matrimoni. Dopo il successo di Priscilla, tutto quello che gli veniva offerto – ha raccontato - erano quei “maledetti film sui matrimoni”. Ed ecco pronta la sfida, affrontare quello considerato da sempre un “orribile genere” a modo suo. Non c’è dubbio che ci sia riuscito. Una specie di “Die Hard a un matrimonio”. Una bella vendetta. E il divertimento puro che il regista ha raccontato di aver vissuto sul set insieme al cast, non può non contagiare lo spettatore.
Tra un terzetto di sciagurati testimoni, un suocero senatore con tanto di codazzo di illustri uomini politici, una suocera a lungo repressa sotto le spoglie di rispettabile moglie alto borghese, una sorella della sposa pseudo-lesbica, le nozze promettono bene fin dalle prime scene. Aggiungetevi poi un pazzoide spacciatore di droga, un fortuito scambio di valigie e una pecora che finisce travestita da donna e il piatto è servito. Tra le scene più esilaranti: un’enorme decorazione floreale che investe tutti gli invitati provocando un vero tsunami tra ombrellini e gazebi e i quattro amici chiusi in bagno a purgare la pecora superstar.
La squadra di attori è indovinatissima, a cominciare dai quattro “few best men”. Xavier Samuel (già visto in The Twilight Saga: Eclypse), Kris Marshall (che ha già lavorato con Elliott in Un matrimonio all’inglese), Kevin Bishop (già apprezzato al cinema nell’Appartamento spagnolo), Tim Draxl (attore australiano di cinema, TV e teatro). A fargli da contorno, la sposa Laura Brent (Le cronache di Narnia), i suoi genitori, Olivia Newton-John e Jonathan Biggins (famoso attore comico specializzato in satira politica in Australia) e il folle spacciatore Steve Le Marquand. Sceneggiato da Dean Craig (autore di Funeral Party) e ambientato nella magnifica zona del Nuovo Galles del Sud nella villa in stile edoardiano di Yester Grange, il film vanta un’ottima confezione impreziosita da una colonna sonora trascinante (con un brano della Newton-John nei titoli coda).
Nel conto finale non manca nulla: un matrimonio, tre testimoni ‘fusi di testa’ e … una pecora agghindata con lingerie e rossetto! Semplicemente scoppiettante.

Elena Bartoni

 


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